Quando, appena arrivati a Salta, prenotammo il pulmann per San Pedro de Atacama, il bigliettaio ci disse che non poteva garantirci l’arrivo perchè, nell’eventualità in cui il passo fosse stato chiuso per neve, trovandosi a più di 6000 metri di altezza, lo stesso sarebbe tornato indietro a Salta. Con questo pensiero fisso nella mente, seppur fiduciosi e tranquilli nell’arrivo a San Pedro, abbiamo viaggiato tutta la notte. Siamo arrivati alla dogana verso le 6:30 del mattino e siamo scesi per sbrigare le formalità doganali. L’autista, ci ha raccomandato caldamente, di scendere con tutte le nostre cose e di dichiarare qualsiasi prodotto vegetale o animale non trattato e/o cotto. Prima mi dirigo alla dogana argentina, che ci appone sul passaporto il timbro di uscita dal Paese, poi mi reco alla dogana cilena. Mi metto in fila e dopo moltissimo tempo, senza capire il perchè, non ricevo il timbro di ingresso in Cile ma vengo addirittura minacciato, da un doganiere con una brutta faccia, di non poter più entrare nel Paese. Questo perchè all’atto della prima uscita dal Cile, per entrare in Argentina, non mi avevano apposto il timbro di uscita dal Cile! (ancora oggi sono convinto che sia stato un errore della dogana tra Cile e Argentina). Inutile spiegargli che anche chi stava con me aveva fatto lo stesso, e che quindi non capivo il problema dove fosse. In aggiunta, siccome piove sempre sul bagnato, l’autista aveva chiuso alla dogana la lista dei passeggeri trasportati senza rendersi conto che il sottoscritto non era stato ancora ammesso. Insomma, tra la ricerca dell’autista che aveva i fogli timbrati, la dimostrazione del regolare acquisto del biglietto del pulmann, il controllo doganale con il simpaticissimo doganiere, inizio a pensare seriamente di non poter entrare. Per fortuna poi, tutto si sblocca dopo un bel po’, con lo stesso doganiere che in cagnesco, mi appone il timbro di ingresso in Cile! Finita questa piccola disavventura, mi rilasso, essendomi molto innervosito, grazie al meraviglioso panorama che scorre davanti ai miei occhi!
Arriviamo finalmente a San Pedro de Atacama, verso le 11 e ci dirigiamo verso l’ostello Sonchek, le cui camere sono caratterizzate da un tetto di paglia con muri di adobe (mattoni crudi, cotti al sole, di paglia e fango). Questo ostello inoltre, sfrutta moltissimo l’energia solare, ottenendo sia l’illuminazione che l’acqua calda sanitaria tramite pannelli solari. Ad accoglierci nella struttura troviamo un simpatico gatto, animale presente in molti ostelli nei quali siamo stati.
Dopo una doccia ristoratrice, decidiamo di andare in giro per San Pedro per visitare le poche attrazioni del paesino. Infatti, San Pedro è una meta molto frequentata sopratutto per le innumerevoli attività che si possono fare in loco: dalla visita del geyser El tatio, alle stelle, alle passeggiate o gite a cavallo, alle notti stellate grazie al terso cielo, nonchè punto di partenza per il deserto ed il salar boliviano de Uyuni. Una volta ritirati i soldi dal bancomat, con molta fatica, dopo aver pranzato, ci dirigiamo verso la iglesia de San Pedro, deliziosa chiesa coloniale costruita nel XVII secolo con materiali indigeni o artigianali. I muri ed il tetto sono in adobe, sorretto da cardòn (legno di cactus) con robuste cinghie di pelle a tenere uniti i vari elementi della capriata.
Passeggiando tra le polverose strade di San Pedro (qui l’asfalto non è quasi mai presente), ed avendo letto sulla guida delle favorevolissime condizioni di visibilità notturna, decidiamo di partecipare ad un tour astronomico, prenotando all’agenzia Una noche con las estrellas. Alle 22, con un pulmino, ci conducono a circa 20 km. da San Pedro in piena zona desertica, alla casa/ufficio di un astronomo locale che, sopratutto grazie all’ausilio di un luminosissimo raggio laser, ci spiega tutte le costellazioni visibili nell’emisfero sud, la croce del sud e come orientarsi in questo emisfero (a differenza della stella polare che indica sempre il nord qui non vi è alcuna stella fissa indicante la direzione e bisogna calcolarla utilizzando la croce del sud). Le lezione è intervallata da bevande calde prese all’interno della casa (la temperatura esterna si aggira intorno ai -8/-10; sono fornite, infatti, anche calde coperte di pile). Infine, grazie a potenti cannocchiali, riesco anche a vedere Saturno con i suoi anelli, la luna e moltissime altre costellazioni, oltre a stelle esplose migliaia di anni fa). Termina così l’unica giornata che trascorreremo a San Pedro de Atacam, visto che all’indomani partiremo già per il tour di 4 giorni che ci porterà, attraverso il deserto di Uyuni in Bolivia.
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