Questo vagare senza meta…per la nostra Grande America mi ha cambiato più di quello che potessi credere (Ernesto Che Guevara).
Per quanto non appartenga all’area politica a cui appartiene El Che, non posso non visitare la sua casa e conoscere più a fondo la sua storia e gli ideali per cui combatteva. Ernesto Che Guevara nacque a Rosario, il 14 giugno 1928, e a soli 4 anni dovette trasferirsi nel paesino di Alta Gracia, vicino Cordoba, per curare l’asma che lo affliggeva. Partiti dalla terminal piccolo dei bus, situato nel mercato sur di Cordoba, dopo circa 50 minuti di viaggio sgangherati, vista l’assoluta mancanza di qualsiasi ammortizzazione nel bus, arriviamo al paesino di Alta Gracia. Il conducente ci lascia all’inizio della salita che porta alla casa del Che. Pagato il biglietto d’ingresso (85 pesos pari a 3 euro circa), iniziamo la visita dal patio d’ingresso, dov’è stata installata una colonna di cemento armato al cui interno brucia una fiamma eterna; il cemento rappresenta la forza con cui il Che difese e combatté per i suoi ideali eterni, simboleggiati dalla fiamma.
All’interno della casa si susseguono un po’ i vari ambienti con diversi cimeli, fotografie, frasi, mappe di viaggi, e tanto altro da vedere. Emozionante il momento in cui scorgo la mitica Poderosa. Questo perché sono anni che sto pensando di ripercorrere i viaggi della motocicletta e trovarmi di fronte alla sua Norton 500cc., mi emoziona moltissimo. Inoltre, scopro che El Che era un viaggiatore instancabile avendo girato moltissimo in lungo e in largo per tutto il mondo. Molti altri cimeli completano la mostra relativa ad un uomo che, indipendentemente dalla condivisibilità o meno delle idee, rimane uno dei protagonisti del XX secolo. Tappa finale le lettere, con cui dava l’addio alla moglie, che scrisse dopo la cattura in Bolivia pochi giorni prima della sua uccisione.
Usciti dalla sua casa ci dirigiamo verso il museo De Falla, famoso direttore d’orchestra argentino, che agli inizi del XX secolo riscosse molto successo in giro per il mondo con particolare rilevanza in Spagna che gli dedicò anche l’emissione di una banconota in pesos spagnoli.
Nel pomeriggio abbiamo visitato l’estancia gesuitica di Alta Gracia, costituita dal complesso chiesa-monastero, che includeva al suo interno anche vari terreni che provvedevano alle necessità della comunità.
Terminata la visita torniamo a Cordoba per riposarci qualche ora e poi prendere il bus, partenza prevista alle 23 ed arrivo alle 7 e 30 del mattino seguente, che ci porterà a Buenos Aires.
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