Ieri sera ci siamo ritirati troppo tardi e stamattina alzarsi è stato ancora più duro del solito! Purtroppo, non avendo prenotato la colazione il giorno prima, abbiamo dovuto farla al di fuori dell’ostello. Quale occasione migliore per poter andare allo storico Caffe Tortoni? Lasciati zaino e bagagli all’ostello, ci siamo diretti lì. Il Caffe Tortoni è uno dei più antichi caffe di Buenos Aires ed entrando sembra di tornare in uno dei caffe di inizio ‘900. Purtroppo, la bellezza del luogo non è supportata dal servizio e della gentilezza dei camerieri, con una colazione costosa e non all’altezza delle aspettative.
Avendo il traghetto nel tardo pomeriggio decidiamo di visitare altri musei andando al Museo della Belle Arti. Lungo la strada ci imbattiamo nel Museo storico delle Auto argentine, molto piccolo per estensione ma con vari gioielli della storia dell’automobile. Mi colpisce molto la tipologia di rifornimento praticata ad inizio secolo quando la benzina veniva venduta in bottiglie di vetro.
Il Museo delle Arti decorative, situato nella residenza della famiglia Erràruiz Alvear (sic transit gloria mundi!), contiene al suo interno elementi di arredo, tappezzerie e ceramiche. Inoltre, vi era una mostra temporanea riguardante un contest di design avente per tema i gioielli e le collane. Sinceramente ho trovato questi gioielli brutti e dall’aspetto molto pacchiano, vedasi in primis un’orribile collana di denti!
Molto più bella la visita al Museo delle Belle Arti con diversi ed interessanti quadri (da quelli impressionisti a Gauguin, etc.), opere di Fontana, De Chirico e elementi di arte moderna e contemporanea.
Terminata la visita, dopo essere passati in albergo per riprendere le nostre cose ed aver salutato i ragazzi che lo gestivano (uno dei gestori è stato scambiato da varie persone per mio fratello!) abbiamo preso il traghetto, sbrigando tutte le formalità doganali, arrivando prima a Colonia del Sacramento in Uruguay e poi, con un successivo pulmann, a Montevideo (arrivo alle 23:30!)
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